Sono fermamente convinto che ciascuno di noi possa esprimersi realmente solo se messo nelle condizioni di farlo, donandogli tutto lo spazio necessario, avulso da consigli, giudizi, speranze che non devono, neanche per un attimo, trasparire. Lasciare la libertà assoluta di disegnare la propria vita o le proprie vite, è una condizione necessaria perché un percorso di coaching inizi e possa realmente spiegare i suoi effetti.
Rispetto e gentilezza rappresentano la inconfutabile base del rapporto che creo con i miei clienti. Credo molto nella forza della gentilezza, che non è neanche lontanamente un sorriso di circostanza, o un gesto di cortesia: non è neanche buona educazione. È qualcosa di più, è un aspetto della nostra anima che risponde ad un bisogno di integrità che consente a chi la pratica di avere la forza di dire tutta la verità, anche quella più dura e scomoda da accettare, nei modi più giusti per essere recepita. Essere gentili non costa nulla, non ha controindicazioni, ma guai a pensare che significhi dire sempre di si; al contrario ci suggerisce la grazia per dire di no.
Il mio approccio sposa i principi del coaching sistemico che segue criteri ben precisi:
Riuscire a cogliere attraverso l’uso di prospettive diverse le relazioni esistenti fra i vari elementi che compongono l’esperienza del cliente.
È basilare essere consapevoli non solo che il risultato dei nostri comportamenti sia strettamente connesso ai contesti da cui proveniamo ma anche, al tempo stesso, dell’influenza che su di essi, individualmente, esercitiamo con le nostre azioni. Ognuno di noi va considerato quindi come un sistema complesso composto da corpo, mente, valori, convinzioni, scopo e solo una visione sistemica siffatta può realmente aiutarci alla più profonda conoscenza di noi stessi.
Si tratta di praticare un coaching più complesso, che ha un respiro più ampio, che guarda a tutti gli elementi del “sistema”, alle reti a cui noi tutti apparteniamo, generando nuove consapevolezze.

Life, Business, Executive Coaching

Sebbene la letteratura distingua il Coaching in varie sottocategorie, il mio personale approccio è sempre quello di mettere al centro la persona, sia che essa si muova nel suo spazio e nelle sue relazioni private sia che questa si trovi a coprire ruoli aziendali o comunque squisitamente di business. Il fondamento di questo mio approccio, supportato da molti studi, è che ciascuno di noi si comporta sulla base della sua profonda identità, dei suoi valori, delle proprie convinzioni, del proprio background culturale, religioso che si manifestano indipendentemente dagli ambiti in cui viviamo e ci relazioniamo. Conosco molto bene il mondo aziendale, ci lavoro da oltre vent’anni e quello che nelle sessioni ho sperimentato è che la gestione del personale, la capacità di delegare, o la gestione delle relazioni aziendali affondano quasi sempre la loro natura in ragioni che hanno poco a che fare con il business. Naturalmente, se non conosci le dinamiche di un ambiente di lavoro perché non hai mai lavorato in quei contesti, è difficile averne la piena comprensione e proporsi come coach…